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SENO ASIMMETRICO

SENO ASIMMETRICO

Il seno tuberoso o tubolare è il risultato di uno sviluppo anormale del seno. Questa alterazione anatomica ha come caratteristica comune una forma conica e non arrotondata del seno, una base di impianto stretta sul torace e una distanza intermammaria aumentata (seni distanti tra loro), assenza di sviluppo principalmente del polo inferiore e interno del seno femminile. I gradi di questa dformità sono variabili, i difetti su detti possono essere appena accettati oppure presenti in modo macroscopico.

Seno tuberoso Gallery, prima e dopo.

Durata intervento

da 45 a 120 minuti

Anestesia

Generale

Questa tipologia di mammella si sviluppa solo nella zona centrale, ha solitamente areole molto grandi e dilatate e, molto frequentemente sono accompagnate da asimmetria. La ghiandola è erniata all’interno della pelle, conferendo al seno quel caratteristico aspetto tubolare.

Il seno tuberoso è anche definito “Snoopy breast” poiché ricorda la forma del caratteristico naso del noto fumetto.

In generale si tratta di una lieve anomalia, facilmente correggibile con la chirurgia, anche se è vero che, a volte, si possono presentare gravi malformazioni che richiedono un completo rimodellamento ghiandolare.

La correzione della mammella tuberosa prevede il lavoro di un chirurgo plastico ultraspecialista in chirurgia estetica della mammella particolarmente dedicato a questa area di interesse. E’ molto importante comprendere che non si tratta di una normale mastoplastica additiva e se viene trattata come tale, quello che potrebbe succedere è peggiorare la condizione di partenza mantenendo in essere la defoirmità.

Per chi è indicato l’intervento?

Come sappiamo, per l’impianto di protesi mammarie è necessario il compimento del diciottesimo anno di età. La mammella tuberosa invece fa si che si possa agire in età precoce rispetto alla maggiore età. Consiglio sempre in relazione a tale deformità agire tempestivamente ma mai prima dei sedici anni di età. Una correzione precoce ed eseguita da un ultraspecialista consentirà evitare potenziali ripercussioni psicologiche nella vita di relazione della donna.

Durata e tipo di intervento chirurgico

La correzione chirurgica della mammella tuberosa viene eseguita in anestesia generale o sedazione con la paziente che rimane una notte di degenza in clinica.

L’intervento dura da 1 a 2 ore. E’ essenziale la diagnosi preoperatoria a mezzo di prima visita specialistaica.

La tecnica consiste nel rimodellamento della ghiandola mammaria per mezzo di opprtuni lembi e l’impianto protesico conferisce volume e proiezione oltre a contribuire all’espansione della ghiandola e della cute costretta.

Attualmente esiste un’altra tecnica che sta cambiando il modo in cui risolviamo il problema della tuberosità mammaria e che consiste nella combinazione di innesti di tessuto adiposo, lipofilling ed impianto di protesi mammarie.

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Domande frequenti

Sebbene il periodo postoperatorio per la correzione di un’asimmetria mammaria sia generalmente completato senza complicazioni, dobbiamo stare attenti poiché durante il suo decorso può insorgere una qualsiasi delle complicazioni della chirurgia mammaria, ovvero:

Infezioni: vengono trattate con antibiotici e, talvolta, con drenaggio chirurgico.

Contusioni: potrebbe essere necessario evacuare.

Alterazioni della sensibilità: essenzialmente del capezzolo, che sono generalmente temporanee, con pieno recupero della sensibilità a 6 o 8 mesi.

Cicatrici ipertrofiche e persino cheloidi: sono di aspetto ed evoluzione imprevedibili e possono compromettere l’aspetto estetico del risultato. Richiedono lunghi trattamenti specifici.

Oltre alle suddette complicanze, vi sono i rischi specifici delle protesi mammarie, che variano a seconda della natura del prodotto di riempimento della protesi: formazione di pieghe o onde, produzione di contrazione capsulare periproteerica e rischio di rottura o sgonfiaggio.

Poiché l’impianto è posizionato dietro la ghiandola, la correzione dell’asimmetria mammaria con questa procedura sembra non avere alcuna influenza sull’allattamento.

Non esiste un’età ideale per considerare un intervento chirurgico per correggere l’asimmetria mammaria. Tuttavia, è consigliabile optare per questo intervento una volta deciso di non subire più gravidanze o processi di allattamento. In questo modo otterremo risultati molto più soddisfacenti a lungo termine. Ma non stiamo parlando di una condizione essenziale per effettuare l’intervento chirurgico.

D’altra parte, quando i pazienti sono adolescenti molto giovani, la raccomandazione è sicuramente di attendere il completamento dello sviluppo. Il posizionamento di protesi mammarie, ad esempio, solo per ragioni estetiche, è sconsigliato nelle donne di età inferiore ai 18 anni. In Spagna, questa procedura può essere valutata legalmente dall’età di 16 anni. Tuttavia, la maggior parte dei chirurghi preferisce attendere, non solo per le ovvie ragioni fisiche o anatomiche legate alla fine dello sviluppo, ma anche perché è molto importante la maturità psicologica del paziente che si accinge a subire l’intervento di sua spontanea volontà.

Tuttavia, sono molti i casi di asimmetrie mammarie che incidono molto sulla salute psicologica delle pazienti adolescenti: si trovano proprio in un momento molto delicato nello sviluppo della loro immagine corporea e della loro sessualità.

È il caso di una delle asimmetrie mammarie più comuni, le cosiddette mammelle tuberose. Il livello di gravità può variare a seconda dei problemi subiti da ciascun paziente. E nei casi più gravi, l’intervento chirurgico senza impianti può essere generalmente preso in considerazione dopo i 15-16 anni di età. Utilizzando una tecnica molto riuscita e interessante per migliorare la qualità dei tessuti: lipofilling mammario con grasso della paziente stessa.

I tempi postoperatori dipenderanno, logicamente, dalle tecniche utilizzate durante l’intervento.

In generale, si tratta di una guarigione molto rapida, che consente alle pazienti di riprendere la loro vita normale una settimana o quindici giorni dopo l’intervento.

Dal primo giorno dopo l’intervento, la paziente deve indossare un reggiseno speciale, anche per dormire. Che dovrebbe essere mantenuto fino a quando il medico, in una delle revisioni postoperatorie, ne consiglierà la rimozione, che di solito avviene dopo che è trascorso un mese dall’intervento.

La paziente, infatti, potrà riprendere le attività più sedentarie 3 o 5 giorni dopo l’intervento. E per le attività sportive più impegnative, dovrebbe aspettare tra 1 e 2 mesi.

È del tutto normale provare disagio nei primi giorni, ma questi saranno controllabili con i farmaci analgesici prescritti dal medico. È anche abbastanza comune sperimentare una parziale perdita di sensibilità al seno e al capezzolo, ma il più comune è che si riprende gradualmente.

Anche la dimensione e la posizione delle cicatrici dipenderà dalla tecnica utilizzata e dall’approccio. Ma nella stragrande maggioranza dei casi le incisioni sono molto piccole e facilmente occultabili.

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