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LIPOFILLING SENO

LIPOFILLING SENO

Il lipofilling è una tecnica chirurgica che consente un aumento volumetrico del seno in modo naturale, con l’utilizzo del proprio grasso corporeo, senza la necessità di protesi.

Il lipofilling del seno (aumento del seno con il proprio grasso corporeo) è l’innesto di cellule adipose prelevate da regioni del corpo donatrici (aree di adiposità localizzata, per esempio interno ginocchia, interno coscia, trocanteri, addome e fianchi) e innestate nella mammella. Può essere eseguito per scopi estetici come un aumento di volume o per scopi ricostruttivi come la correzione di difetti derivanti da traumi, precedenti interventi chirurgici o rifiniture dopo la ricostruzione mammaria.

Lipofilling gallery, prima e dopo.

Durata intervento

da 120 minuti

Anestesia

Generale

Il lipofilling è il processo mediante il quale viene utilizzato il grasso corporeo estratto dal paziente, in modo che una volta trattato, possa essere utilizzato per aggiungere volume a diverse aree del corpo, tra cui proprio il seno.

A seconda dell’effetto volumizzante che si vuole dare, si dovrà effettuare un’estrazione del grasso variabile, più o meno importante.

Il grasso che otteniamo viene lavorato e purificato, in modo che tutti i detriti cellulari vengano eliminati ottenendo così un tessuto ricco di adipociti (cellule adipose), che una volta iniettato, darà volume alla zona e migliorerà la qualità della pelle.

Il lipofilling è purtroppo una metodica dai risultati assolutamente impredittibili ed imprevedibili. Presa coscienza della metodologia rigorosa effettuata dal Dott. Buccheri, corroborata dai più recenti studi scientifici in ambito di lipofilling, il tasso di attecchimento del tessuto adiposo trapiantato è pari al 30%-70%. Una percentuale bassa di attecchimento purtroppo determinerà un risultato estetico poco performante. La paziente in sede di consulenza, prima visita specialistica in chirurgia estetica del seno viene resa edotta sui possibili rischi e tutte le potenziali complicanze.

Lipofilling: per chi è indicato l’intervento

Questa procedura è utile per tutte le donne che vengono per un trattamento di rimodellamento del corpo (liposuzione o addominoplastica) e che allo stesso tempo vogliono vedere aumentato il volume del proprio seno.

L’intervento è indicato per le donne la cui priorità è l’aumento del seno e che comunque hanno accumuli di grasso che possono essere utilizzati come aree di prelievo.

Donne che hanno già subito l’aumento del seno con protesi e che presentano qualche irregolarità o asimmetria che possono essere trattate con lipofilling selettivo (o riempimento di grasso).

E’ impossibile eseguirlo in pazienti magre senza adiposità localizzate.

Lipofilling: durata e tipo di intervento chirurgico

La durata dell’intervento è di circa 2 ore con una degenza in clinica di una notte o in regime di day hospital. Per ottenere il tessuto adiposo, e il successivo impianto, sono necessarie sedazione e anestesia locale dell’area donatrice e/o anestesia generale a seconda del paziente e del grasso necessario richiesto per ciascun caso.

Dopo aver reso sterile la zona da trattare, si procede all’ottenimento del tessuto adiposo, con molta attenzione, mediante aspirazione con una cannula a punta smussata collegata ad apposite siringhe (luer-lock) a pressione negativa sufficiente per aspirare e non danneggiare le cellule adipose, tale modalità è definito come prelievo a pressione negativa gentile .

Successivamente, il tessuto adiposo viene purificato affinché l’innesto, il lipofilling, riguardi esclusivamente le cellule adipose pertanto gli olii e la componente sierosa viene separata e disprezzata. L’infiltrazione o innesto del tessuto adiposo viene effettuato per via retrograda in un piano intramuscolare, sopra-muscolare e sottocutaneo attraverso mini incisioni, prossime alla zona da trattare. Viene utilizzata una microcannula con la quale vengono depositati piccoli quantitativi di tessuto adiposo, creando filamenti grasso di circa 1 mm di diametro, la metodica di deposito del grasso è lineare in tunnel.

Dopo aver completato l’impianto, si procederà all’immobilizzazione dell’innesto per un periodo compreso tra 7 e 10 giorni. Nell’immediato postoperatorio c’è un’infiammazione che scompare in pochi giorni. Il volume del seno è considerato stabile in circa 3 mesi postoperatori. Le cellule adipose trapiantate una volta attecchite divengono vitali nella area ricevente, il seno donando un aspetto totalmente naturale. Nella maggior parte dei casi è necessaria una sola seduta di lipofilling, anche se in alcuni pazienti ne è necessaria più di una per ottenere il risultato desiderato.

Richiedi una prima visita specialistica, una consulenza, per eseguire una lipofilling con il Dott. Ernesto Buccheri a Roma e Milano con le migliori garanzie e sicurezza. Risultati estremamente naturali contraddistinguono i nostri interventi. Naturalmente, ci prenderemo cura di te fin dal primo momento.

Domande frequenti

Le complicanze di questo intervento sono principalmente quelle comuni a tutti gli interventi (tipo infezioni, ecc.).

Può capitare che nel luogo in cui è stato effettuato l’innesto venga assorbito più grasso in una zona che in un’altra e vi sia qualche irregolarità che dovrà essere corretta in un secondo momento.

Ma la complicanza più importante del lipofilling, che si verifica solo in grandi infiltrazioni, è l’embolia grassa. Infiltrare il grasso in un vaso e questo fa sì che il grasso passi nel flusso sanguigno e raggiunga il polmone e lo copra. Si sconsiglia questa tecnica in quanto l’infiltrazione deve essere fatta nel tessuto cellulare sottocutaneo ma non nel muscolo a causa delle elevate indicazioni di embolia grassa che presenta.

Nel lipofilling mammario i risultati si vedono dopo l’immediato postoperatorio (un mese e mezzo) e il periodo di infiammazione (3 mesi). Tanto che dopo 3 mesi si può dire che si ottiene il risultato definitivo e che il grasso innestato nella zona si comporterà come grasso normale.

Sì, tutto il grasso che è sopravvissuto. Il grasso che hai innestato nella zona donatrice aveva un tessuto vascolarizzato, era nutrito. Quando lo si estrae, lo separa da quei vasi nutritivi e nell’area in cui è posizionato vivrà per inibizione (cioè assorbirà i tessuti del tessuto sano circostante). Dopo qualche giorno si ripristina la vascolarizzazione (riappaiono vene e arterie ossee che alimentano il grasso introdotto in quella zona) comportandosi da quel momento come un grasso normale.

Vuol dire che non scomparirà nel tempo e che si comporterà come grasso, cioè se ingrassa il grasso corporeo, lo farà anche l’infiltrato, e lo stesso se perde peso.

Se la tecnica è ben eseguita, il grasso che “attecchisce” è una parte importante, raggiungendo il 100% del grasso che sopravvive quando se ne innestano piccole quantità.

La spiegazione è la seguente: quando una piccola quantità viene innestata, la maggior parte rimane a contatto con un tessuto ricevente che gli fornisce i nutrienti fino a quando non viene creata la vascolarizzazione necessaria, in modo che la maggior parte del tessuto trapiantato sopravviva. Quando si tratta di grandi quantità, il centro di quel volume non può essere messo a stretto contatto con il grasso nella zona di ricezione, quindi maggiore è il volume, migliore è la percentuale di captazione del grasso.

Una volta che il grasso ha stabilito connessioni vascolari al tessuto circostante, si comporta come il grasso normale. Pertanto il grasso non viene perso.

No, in quanto il grasso è biocompatibile in quanto appartiene allo stesso paziente.

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